14 luglio 2009

Sulla serata pubblica del 9 luglio 2009

Alla interessante, partecipata e intensa serata, organizzata dall’Amministrazione Comunale di Feltre, sulla questione “Sapa:” era presente anche una delegazione del Comitato Prà Gras.
Innanzitutto va fatto un plauso all’Amministrazione feltrina che, a differenza di altre (es. quella di Fonzaso) ha organizzato un momento di dialogo, confronto, informazione e condivisione molto importante per chiarire punti e confrontare punti di vista

Molte sarebbero le cose da dire e le riflessioni da proporre, prendendo spunto da quella serata, in primis dalle dichiarazioni del dott. Soppesa sull’inopportunità di insediare nuove industrie impattanti in questa nostra valle bella ma molto fragile e dominata (pe molti mesi all’anno) dall’inversione termica che trattiene al suolo polveri e inquinanti
Crediamo comunque che sia opportuno soffermarsi su due aspetti importanti, uno di natura politica, l’altro tecnica.

Siamo convinti che in questo momento storico, caratterizzato da una forte crisi economica/strutturale ma anche e soprattutto ambientale è molto importante che la Politica si interroghi e faccia delle scelte. Riteniamo che inseguire modelli di cosiddetto sviluppo (avidi di territorio e di beni primari) che hanno palesato tutti i loro limiti, che “scimmiottare la pianuta” sia, soprattutto per questi territori molto deleterio. Crediamo sia arrivato il momento di trovare modi, momenti, soluzioni che consentano alla Nostra Provincia (intesa come territorio e come cittadini) di esprimere appieno le sue potenzialità e tipicità senza che debba subire sfregi e devastazioni varie. Pensare a una agricoltura biologica e/o tradizionale che valorizza le produzioni tipiche e la biodiversità, alle energie rinnovabili (ma che lo siano per davvero, non come gli inceneritori), a una industria a bassissimo impatto ambientale che dia occupazione soprattutto ai giovani bellunesi, per lo più diplomati e qualificati. Questi, ma anche molti altri, crediamo siano alcune suggestioni, alcuni spunti che possano essere stimoli per pensare a una Provincia di domani che non sia fatta da vette dolomitiche e scorci da cartolina tutelate dall’unesco e un fondovalle (e le pendici montane) sfegiati da cave, frutteti intensivi, impianti di risalita anti-economici industrie pesanti, impattanti e magari un inceneritore

Entrando invece in questioni più legate alla serata crediamo che ci sia un aspetto che (partendo dalla nostra esperienza) vada sottolineato, ed è quello relativo agli “scarti che verranno rifusi” La ditta parla di circa un 70% dis carti interni al gruppo sapa e di un 20 acquistato sul mercato. Il tecnico della multinazionale ha dichiarato che tali scarti saranno puliti (scarto bianco). Andando però a leggere la documentazione abbiamo rilevato che tale scarto sarà reperito da: riciclaggio, rottamazione …
Ciò fa temere che a Feltre potrà arrivare anche dell’alluminio “contaminato” (e non possiamo non avvallare la perplessità del responsabile Asl sul fatto che avendo domani un solo grande forno (e non due più piccoli come oggi) sarà più difficile (se non impossibile) ridurre la produzione in caso di crisi e quindi prendere in considerazione anche l’eventualità “scarti contaminati”

Avendo però verificato una certa disponibilità della Sapa: al dialogo e al confronto e notato la volontà del Sindaco Vaccai di percorrere ogni via al fine di tutelare la salute pubblica proponiamo che si predisponga un accordo ditta-Amministrazione per escludere da Feltre ogni fusione di scarti-rottami contaminati (come è stato fatto a Fonzaso). Protocollo che potrebbe poi essere esteso ad ogni attività fusoria (attuale e futura) presente sul territorio provinciale al fine di tutelare maggiormente ambiente, salute e qualità della vita

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